L'Eleganza del riccio

di Muriel Barbery.

"Il bello è ciò che cogliamo mentre sta passando. È l'effimera configurazione delle cose nel momento in cui ne vedi insieme la bellezza e la morte."


Ho iniziato questo libro tanto tempo fa, nel 2008, allora non ero riuscita ad arrivare nemmeno alla metà delle pagine che mi annoiavano a morte, oggi invece lo adoro.



Il libro è il racconto di due persone, Renée portinaia in un palazzo di lusso a Parigi, dove vive Paloma, una ragazzina figlia di una famiglia ricca del palazzo.

Tutto si gioca sulle apparenze e sui segreti.
Renée all'apparenza è la classica portinaia, vecchia, acida e con un gatto ciccione. Paloma sembra la classica bambina di 12 anni ricca, viziata e un pò stupida. Ma nessuna delle due è così.

Renée è una studiosa autodidatta, in quanto povera, e nasconde ai condomini le sue innumerevoli conoscenze, passioni e letture.

Fortunatamente è portinaia al numero 7 di Rue Grenelle a Parigi, un palazzo signorile, dove nessuno sospetta di lei, in quanto si credono tutti superiori e di ben altra classe sociale.




Nella sua vita Renée si interroga sull'ideologia tedesca, la fenomenologia, davanti alla televisione non guarda scadenti soap opera, ma va in estasi per Morte a Venezia.


Paloma, invece è scontenta della sua vita e delle persone che conosce, pensa che tutti abbiamo il destino scritto in faccia e che tutti prima o poi finiamo nella boccia dei pesci.


"Sogni le stelle
nella boccia dei pesci
rossi finisci"


Così, inizia a scrivere due diari, uno con i pensieri profondi, che le nascono dalle situazioni quotidiane che vive, e uno cercando di trovare del bello nel mondo in cui vive, con la speranza di non realizzare il suo piano.

Paloma, dotata di una intelligenza fuori dalla norma, per una ragazzina di soli 12 anni, e, aggiungo io, uno spiccato senso dell'osservazione e del pensiero, decise di suicidarsi e di appiccare fuoco all'appartamento dove vive, il giorno del suo 13 compleanno, per far capire alla sua famiglia che cosa prova.
Paloma ha una passione per il Giappone, e l'oriente, studia la lingua giapponese e il suo hokku preferito di Basho è:


"Con i gamberi
nei capanni da pesca
svariati grilli."

Nei suoi diari ci sono innumerevoli spunti per apprezzare o deridere la vita che gira intorno a lei, ma anche a noi.


Pensiero profondo n°3

Quelli più forti
fra tutti gli uomini
non fanno nulla
parlano solamente
parlano di continuo




Paloma trova spunti di rflessione ovunque, anche in pasticceria Da Angelina, in Rue de Rivoli.

Angelina

I due mondi delle protagoniste rimangono separati fino a quando un'appartamento viene venduto, fatto che sconvolge la vita regolare del palazzo, e acquistato da un ricco signore giapponese.
Subito Renée si tradisce, quando l'uomo le chiede se conosceva i vecchi proprietari:

"No" rispondo sulle mie,
"non li conoscevo particolarmente ben, era una famiglia come le altre qui",
"Si, una famiglia felice",
"Vede, tutte le famiglie felici sono simili fra loro" borbotto
per togliermi d'impaccio.
"Ma ogni famiglia infelice è infelice a modo suo" mi dice lui
guardandomi con aria strana, e di nuovo, trasalisco.

Questa è la frase iniziale di Anna Karenina di Lev Tolstoj, di cui il gatto di Renée porta il nome dell'autore.
Monsieur Ozu, il nuovo condomino giapponese, è un uomo intelligente e sofisticato, con Renèe condivide moltissime passioni.
La passione per Anna Karenina ( i suoi gatti si chiamano Kitty e Levin, come due personaggi del romanzo) e i film.
Insieme vedono Le sorelle Munekata, un film di Yasujiro Ozu, mangiando il gloutof, un piatto preparato dalla migliore amica di Renée, Manuela.

Gloutof
Per l'arte, dove al loro primo incontro, lei rimane rapita e imbambolata davanti ad un quadro di Pieter Claesz, di cui adora le opere, che Monsieur Ozu ha in casa.


Quando Monsieur Ozu, invita Renée al ristorante per festeggiare il compleanno di lui, lei descrive dall'atmosfera dell'ambiente, come in un film di Ridley Scott, Black Rain.
Anche le descrizioni delle pietanze, presentate come uno dei piaceri della vita, sono molteplici in tutto il libro e da far venire l'acquolina in bocca.


Alla fine, senza svelare nulla, il senso.

 "Io e Kakuro siamo scesi in guardiola. Ma attraversando il cortile,
ci siamo fermati di colpo tutti e due nello stesso istante:
qualcuno si era messo al piano e sentivamo benissimo quello che stava suonando.
Credo fosse Satie, un pezzo classico...
So solo che ci siamo fermati e abbiamo respirato lungamente, lasciando che il sole scaldasse i nostri visi...
E' come se le note musicali creassero una specie di parentesi temporale, una sospensione, un altrove in questo luogo, un sempre nel mai.

Perchè d'ora in poi, per te, andrò alla ricerca dei sempre nel mai.
La bellezza, qui, in questo mondo."



Camelie






Copertine del libro nel mondo


Dal libro è stato tratto liberamente anche un film: Il Riccio di Mona Achache.
Profondo, bellissimo.





Scene dal film

il murales di Paloma






" l'importante non è morire, ma cosa si fa nel momento in cui si muore. "

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